giovedì 10 aprile 2008

IO LI GIUDICO COSI' (CON IL CECCHINA)



Baroncini 9: Ancora una volta determinante. Il portiere meno battuto del campionato si toglie lo sfizio di parare, sull’1 – 0, un calcio di rigore oltre ad altri tre o quattro interventi da favola.

Scrocca 7,5: Inizio convincente poi deve lottare non poco per fermare l’impeto degli attaccanti ospiti.

Andreassi 8: Il baby è entrato nel cuore dei tifosi grazie alle sue performance da “grande”. Ha il suo bel da fare sulla fascia sinistra. Nonostante abbia davanti a sé un giocatore scorbutico, emerge senza problemi.

Cassese 8: Il solito infaticabile “Zichetto” fa il lavoro nero e non guarda in faccia a nessuno. Conquista il centrocampo mettendo in mostra le sue qualità, simili a un lottatore di Sumo.

Castelletti 8,5: Una prova perfetta, con una sola sbavatura: quel colpo galeotto di gomito che ha procurato il rigore. Per il resto, impeccabile come sempre.

Boriello 8,5: Rimane il pilone della difesa nerazzurra. Un giocatore esemplare sia tatticamente sia per l’attaccamento alla maglia nerazzurra.

Bevilacqua 8: Una partenza diesel, la sua. Poi Marchetto inizia a macinare chilometri e fa il pieno di benzina, risultando al 90’ uno dei migliori tra i suoi.

Macaluso 8,5: Il capitano da il “la” a una giornata da scrivere nella storia del Civitavecchia. Alla prima azione, dopo nemmeno 50’’ mette lo zampino sul gol lampo che firmerà Gagliardini.

Gagliardini 9: Aspettava la rete numero 15 da tempo. Per lui, civitavecchiese doc (mai profeta in patria) una gran bella soddisfazione. E’ lo spauracchio dei difensori del Cecchina ai quali fa venire i brividi ogni qualvolta si affaccia nell’area ospite. Stremato, a metà della ripresa, lascia il terreno di gioco: per lui standing ovation degli oltre 700 spettatori. (dal 16’st Brunetti: Scalpitante in panchina, appena entra si rende subito pericoloso con un’azione personale. Non contento, va a mettere su un piatto d’argento la palla del 2 – 0 a De Luca.

De Luca 7: Inizialmente si vede poco, forse offuscato dai rudi difensori del Cecchina che non fanno complimenti. Nella ripresa diventa un ottimo compagno di reparto e punge in contropiede, fino a farsi trovare pronto all’appuntamento con il gol che chiude la partita.

Ruggiero 8: Sempre utile nelle corsie laterali, il giovanissimo rampollo nerazzurro non nasconde le sue buone doti naturali. Duttile al punto giusto, potrebbe anche mettere il sigillo personale ma la mira non è di quelle perfette.

LA VECCHIA VOLA IN SERIE D




Il Paradiso all’improvviso. Grazie alla vittoria ottenuta ai danni del Cecchina, il Civitavecchia vola in serie D. I nerazzurri si regalano la categoria superiore con quattro giornate di anticipo sull’abbassamento definitivo del sipario d’Eccellenza, dopo aver disputato un campionato a dir poco straordinario. La reginetta del girone A, dunque, ha chiuso così il discorso promozione: la matematica diceva che tre punti potevano bastare e avanzare, al di là dei risultati delle dirette inseguitrici. E sono stati sufficienti sessanta secondi per far spegnere quelle flebili speranze cullate da Aprilia e Flaminia. Giusto il tempo per mettere in moto la prima azione della partita con palla scodellata dalla destra per l’accorrente Gagliardini (al suo quindicesimo centro stagionale): un gioco da ragazzi scaraventarla in fondo al sacco: 1 – 0 col Fattori che esplode. Ma prima che tutto ciò avvenisse, Paolo Caputo aveva scelto l’undici da spedire in campo, riavendo a disposizione i vari Baroncini, Adornato, Lancioni e Della Camera. L’unico a rimanere in infermeria era Gravina. Linea difensiva formata da Scrocca, Castelletti, Boriello e Andreassi, con Baroncini tra i pali. A centrocampo la regia di Macaluso supportato da Cassese e dagli esterni Bevilacqua e Ruggiero. In prima linea Gagliardini e De Luca.
Memori del vantaggio lampo sopra descritto, va detto che quello visto al Fattori è stato un Civitavecchia cinico, che ha giocato una gara prudente e accorta al cospetto di un Cecchina mai domo e sicuramente voglioso di rovinare la festa ai nerazzurri. Ospiti che si affacciano dalle parti di Baroncini intorno alla mezz’ora: è Ricci che di testa manda di un soffio alto sopra la traversa. Il Cecchina insiste per vie centrali e al 40’ passa con Fabiani: il difensore, in sospetta posizione di fuorigioco, viene fermato dal guardalinee. Si va al riposo con la formazione di Cotroneo che mastica amaro. Nel secondo tempo, la lotta si fa intensa soprattutto a centrocampo con cartellini gialli che volano a destra e a manca. Civitavecchia agisce in contropiede e l’infaticabile Gagliardini tiene sveglia la retroguardia avversaria; di contro il Cecchina si rende pericoloso con Sargentone: l’ultimo baluardo è Baroncini, che non si fa sorprendere. Poi è Gabbi a sferrare un tiro dalla distanza. Si risvegliano i nerazzurri: Bevilacqua inventa e Ruggiero, manca di poco l’appuntamento con il gol. Al 26’ il primo cambio per il Civitavecchia. Paolo Caputo regala a Gagliardini la standing ovation mentre Brunetti, appena entrato, impegna a terra Maicon. Al 32’ la spinta del Cecchina viene premiata con un calcio di rigore. Di Giosia mette al centro e Castelletti intercetta con il gomito. Si gela il Fattori. Festa rimandata? Nemmeno per idea perché il “Barone” va a bloccare il tiro dagli 11 metri calciato da Peruzzi. Ovazione. Poi viene applicata la legge del calcio (gol sbagliato, gol subito): al 36’ è il Civitavecchia a chiudere la partita. Brunetti va via sulla sinistra e serve al centro per l’accorrente De Luca: all’attaccante, rimasto in ombra per gran parte del match, non gli sembra vero appoggiare in rete. Il resto fa parte della storia di una società che torna in serie D dopo un solo anno di purgatorio.