Il Paradiso all’improvviso. Grazie alla vittoria ottenuta ai danni del Cecchina, il Civitavecchia vola in serie D. I nerazzurri si regalano la categoria superiore con quattro giornate di anticipo sull’abbassamento definitivo del sipario d’Eccellenza, dopo aver disputato un campionato a dir poco straordinario. La reginetta del girone A, dunque, ha chiuso così il discorso promozione: la matematica diceva che tre punti potevano bastare e avanzare, al di là dei risultati delle dirette inseguitrici. E sono stati sufficienti sessanta secondi per far spegnere quelle flebili speranze cullate da Aprilia e Flaminia. Giusto il tempo per mettere in moto la prima azione della partita con palla scodellata dalla destra per l’accorrente Gagliardini (al suo quindicesimo centro stagionale): un gioco da ragazzi scaraventarla in fondo al sacco: 1 – 0 col Fattori che esplode. Ma prima che tutto ciò avvenisse, Paolo Caputo aveva scelto l’undici da spedire in campo, riavendo a disposizione i vari Baroncini, Adornato, Lancioni e Della Camera. L’unico a rimanere in infermeria era Gravina. Linea difensiva formata da Scrocca, Castelletti, Boriello e Andreassi, con Baroncini tra i pali. A centrocampo la regia di Macaluso supportato da Cassese e dagli esterni Bevilacqua e Ruggiero. In prima linea Gagliardini e De Luca.
Memori del vantaggio lampo sopra descritto, va detto che quello visto al Fattori è stato un Civitavecchia cinico, che ha giocato una gara prudente e accorta al cospetto di un Cecchina mai domo e sicuramente voglioso di rovinare la festa ai nerazzurri. Ospiti che si affacciano dalle parti di Baroncini intorno alla mezz’ora: è Ricci che di testa manda di un soffio alto sopra la traversa. Il Cecchina insiste per vie centrali e al 40’ passa con Fabiani: il difensore, in sospetta posizione di fuorigioco, viene fermato dal guardalinee. Si va al riposo con la formazione di Cotroneo che mastica amaro. Nel secondo tempo, la lotta si fa intensa soprattutto a centrocampo con cartellini gialli che volano a destra e a manca. Civitavecchia agisce in contropiede e l’infaticabile Gagliardini tiene sveglia la retroguardia avversaria; di contro il Cecchina si rende pericoloso con Sargentone: l’ultimo baluardo è Baroncini, che non si fa sorprendere. Poi è Gabbi a sferrare un tiro dalla distanza. Si risvegliano i nerazzurri: Bevilacqua inventa e Ruggiero, manca di poco l’appuntamento con il gol. Al 26’ il primo cambio per il Civitavecchia. Paolo Caputo regala a Gagliardini la standing ovation mentre Brunetti, appena entrato, impegna a terra Maicon. Al 32’ la spinta del Cecchina viene premiata con un calcio di rigore. Di Giosia mette al centro e Castelletti intercetta con il gomito. Si gela il Fattori. Festa rimandata? Nemmeno per idea perché il “Barone” va a bloccare il tiro dagli 11 metri calciato da Peruzzi. Ovazione. Poi viene applicata la legge del calcio (gol sbagliato, gol subito): al 36’ è il Civitavecchia a chiudere la partita. Brunetti va via sulla sinistra e serve al centro per l’accorrente De Luca: all’attaccante, rimasto in ombra per gran parte del match, non gli sembra vero appoggiare in rete. Il resto fa parte della storia di una società che torna in serie D dopo un solo anno di purgatorio.
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