
Numeri da capogiro quelli messi sul tavolo da Vincenzo Ceripa. Noto per il suo aplomb, il 58enne ex tenente colonnello non ha ancora riposto la sua sciabola e fra due anni, il “Re” spegnerà le 30 candeline: una carriera la sua, coronata di successi, vincendo diversi campionati in diverse città. C2, serie D, Eccellenza, Promozione: da Cerveteri a Santa Marinella, da Ladispoli a Civitavecchia. Il suo 4/4/2 ha davvero funzionato ovunque. Oggi è pronto a ripartire dalla Prima Categoria, col Cerveteri, squadra del primo amore.
Mister, quali sono gli obiettivi che la società le ha posto?
“Fare un campionato di vertice. Puntare molto in alto, ed io ci credo fortemente”.
Ma non si sente “svalutato”, lei che ha vissuto ben altre emozioni?
“No, sono orgoglioso di star qui. Nel mio curriculum non avevo la Prima. E dopo tanti anni sono tornato a Cerveteri. Credo che finirò qui, da dove avevo iniziato”.
La scorsa stagione eravate partiti bene, poi qualcosa non ha funzionato…
“Evidentemente la squadra non era pronta per il salto. Non possedeva elementi determinanti, di quelli che potevano fare la differenza nei momenti critici”.
Ceripa, una vita passata in panchina. Quali i ricordi indelebili?
“Senza alcun dubbio quando portai il Cerveteri in C2. Quella fu la vittoria di un’intera città. Nessuno pensò che avremmo raggiunto un traguardo così, di grande interesse: un’escalation davvero emozionante e forse irripetibile”.
Anche Civitavecchia le è grata, no?
“Certamente. La stagione fantastica fu nell’era di Paolo Baldieri. Non dimentico però la gestione Vespignani. In quell’anno vennero gettate le basi del rilancio, coinciso col risveglio nell’interregionale. Poi Caputo spezzò l’egemonia dei Melchiorri/Fronti/Ceripa”.
E il ciclo Ceripa? Quando arriverà al capolinea?
“Forse tra un paio di anni”.
Dopo il sapore della panchina, un posto dirigenziale?
“Assolutamente no. Mi dedicherò a tutt’altre attività. Sono già presidente dell’associazione Dimensione Danza 2000 di cui mia figlia Alessandra ne è la direttrice artistica. E’ una nuova esperienza e sono certo che questo inedito ruolo mi darà grandi soddisfazioni”.
Come mai ne è così sicuro?
“Perché in fondo è un affare… di famiglia”.
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