mercoledì 25 marzo 2009

SARA COSTA, DOVE LA METTI STA...


Di sacrifici ne sta facendo davvero tanti, Sara Costa. L’atleta della Tirreno Power si sta mettendo in mostra in questo difficile campionato, la serie C appunto, grazie soprattutto alla sua duttilità. Buon per Marco Frasca. Il coach rossoblu in un momento d’emergenza (vedi Paolini e De Angelis, in infermeria) l’ha scelta quale “alter ego” in caso di codice rosso. Non ancora ventunenne, Sara è impegnata su due fronti, scuola in primis (frequenta l’università infermieristica) poi il divertimento della pallavolo. Dopo la lunga trafila delle giovanili, iniziata a otto anni col mini volley, eccola a contatto con la prima squadra.

Una formazione così giovane, può ritenersi la rivelazione del torneo?
“Non credo. E’ un campionato difficile, con molte squadre che si equivalgono. Rivelazione sinceramente mi sembra una parola grossa. Siamo una formazione unita.
La Tirreno Power, visto le ultime prestazioni, gode di ottima salute. Merito di chi?
“Dei consigli giornalieri di Frasca e Sansolini, due allenatori davvero saggi. e poi del nostro lavoro. sempre a testa bassa alla ricerca della perfezione”.
Sara Costa scoperta jolly: da opposto a centrale. In difficoltà o senso pratico?
“Sicuramente difficoltà ci sono state all’inizio. Cambiare ruolo da un giorno all’altro non capita tutti i giorni. Mi sono sacrificata, non lo nascondo, ma se è servito alla squadra, l’ho fatto volentieri. Mi hanno insegnato che nei momenti difficoltosi bisogna adattarsi a tutto. Io, in particolare ci metterò del tempo. Credo comunque di stare a buon punto”.
Play off è l’obiettivo primario della società. Cosa a portata di mano o difficoltosa?
“Il campionato è un continuo altalenare di formazioni che passano dalla zona play out a quella play off. Con una classifica molto corta, tutto è possibile. Dipenderà tutto dagli scontro diretti. Poi tutto quel che verrà in più sarà ben accetto”.
Fantasticando: cambierebbe ancora ruolo in cambio di un possibile secondo posto?
“E’ il concetto di squadra che conta. Stiamo parlando di fantasia, per fortuna. Se servirà ancora, sarò in prima linea. Si accetta tutto anche perché tra noi ragazze c’è una forte amicizia che ci lega e il motto una per tutte, tutte per una, non va tradito”.

L'AURELIANO DEI GIOVANI



Dopo gli ottimi risultati ottenuti dalla serie C maschile, l’Aureliano Tennis sorride per le positive performance delle squadre giovanili. Nell’under 10, infatti, Lavinia Bollo conquista la finale del torneo alla Borghesiana (del circuito nazionale Topolino) e la semifinale al Ttk Warrior tour del Verde Roma. Per la Bollo uno score niente male: in sette giorni ha disputato nove match e senza perdere neppure un set. Martedì scorso, in semifinale, si era presa una rivincita (7/6; 6/1) su Sara Santini (vincente sulla civitavecchiese meno di un mese fa). Non passava nemmeno un’ora e Lavinia tornava in campo liquidando (7/5; 6/3) anche Irene Vitali (numero due del seeding). La tennista dell’Aureliano ormai in stato di grazia, portava in porto una gara nervosa e piena di contestazioni. Ora la Bollo è attesa da due incontri sulla carta molto complessi, con la medesima avversaria, la Giovanardi, che in questo periodo della stagione sembra essere la l’Under 10 più forte del Lazio. “Seguiamo Lavinia da circa tre anni – dichiara il presidente dell’Aureliano, Carlo Oroni – e la bambina ha evidenziato grandi doti di grinta e spirito di lavoro appena un anno fa. Da quel momento è iniziato il vero e proprio percorso agonistico. Quest’anno abbiamo già conquistato i quarti al torneo internazionale del Lemon Bowl e adesso in una sola settimana questi risultati di prestigio, il merito è soprattutto dell’allieva ma anche del lavoro che ogni giorno viene svolto sui nostri campi. Dopo solo una settimana dalla vittoria di Agostini al torneo Babolat del Panda possiamo già provare a fare il bis. Inoltre la nostra scuola in questo momento ha 7/8 elementi di caratura regionale e alcuni di livello nazionale. Li alleniamo dai primi passi, quando avevano cinque anni, fino a portarli in prima squadra il tutto collaborando con le famiglie e con la scuola. Siamo entusiasti di questo anno – conclude la massima carica del circolo di via Montanucci - appena iniziata che se pur funestato dal maltempo non ha impedito che le nostra scuole, unici centri tecnici della Federazione Tennis sul territorio potessero riempirsi come mai di allievi e di giovani promesse”. Intanto a Santa Marinella sono terminate le assegnazioni delle borse di studio. Dopo avere monitorato tre scuole elementari con oltre 500 allievi l’Aureliano sta per comunicare l’esito delle borse di studio che assegnate dalla FIT permetteranno a due bambini della cittadina tirrenica di frequentare un anno intero di tennis gratuitamente, L’Aureliano ha ottenuto per il secondo anno ben 5 borse di studio (3 verranno assegnate a Civitavecchia) essendo l’unica associazione d’Italia che usufruisce di questa possibilità in questi numeri. La dirigenza si dice orgogliosa di tale fiducia. Fiducia ben ripagata: oltre 300 tesserati, 9 squadre giovanili, 3 di serie D e la serie C maschile che sta dominando il proprio campionato testimoniano che l’operazione in provincia (in una delle associazioni più importanti d’Italia), senza dimenticare il Gran Prix del Mare che con il suo nuovo sito sta candidandosi per divenire il più importante circuito d’Italia.

MIRKO MECOZZI, TUTTOFARE AL CSI


Sta andando a gonfie vele il 1° TROFEO TRICOLORE, torneo di calciotto targato Csi di cui ne è il principale responsabile Mirko Mecozzi. Un amico, un organizzatore perfetto e quant'altro di bene si possa dire a una persona che tra l'altro ha il gusto anche di arbitrare. E di fegato ce ne vuole davvero per queste categorie. Bravo Mirko, continua a farti rispettare!
Questi i risultati della terza giornata:
SAMPDORIA JUVENTUS 6-11
FIORENTINA NAPOLI 13-3
PISTOIESE INTER 4-2
Sulla scia di questi risultati, ecco la classifica provvisoria:
per una classifica che vede al primo posto
Pistoiese, Fiorentina, Napoli 6
Juventus, Milan, Roma, Chievo 3
Inter, Sampdoria 0

domenica 15 marzo 2009

GLI INTERNAZIONALI FEMMINILI ALLE PORTE


di CARLO GATTAVILLA

Si è messa in moto, e non da poco, la macchina organizzatrice del torneo internazionale femminile di tennis, giunto quest’anno alla sua quinta edizione. Una manifestazione divenuta ormai un appuntamento fisso della “primavera” civitavecchiese e che con certezza richiamerà il pubblico delle grandi occasioni. Teatro della kermesse, i campi in terra rossa del dopolavoro ferroviario di viale Baccelli. L’antipasto è servito dal presidente del circolo biancoverde. “Gli internazionali femminili – attacca Alfredo Cempella – inizieranno il sabato di Pasqua, giorno delle qualificazioni e si protrarrà per tutta la settimana santa. Quest’anno il ritardo è di quindici giorni ma la cosa che ci fa immenso piacere è che la Fit ci ha gratificato, in quanto, come da calendario, la manifestazione è subito a monte del torneo internazionale di Roma”. Si lecca i baffi, Cempella. “Ciò significa – sottolinea – che tutte le più brave giocatrici si fermeranno a Civitavecchia, per loro un ottimo allenamento, insomma. Sono sicuro che avremo una grossa partecipazione di tenniste tutte tra le prime 100 del mondo”. Si parla infatti del ritorno di Giulia Gabba e di una new entry, Camilla Giorgi. Per quest’ultima, il tennis club biancoverde, si vestirà da padrino, così come lo fu con Suarez Navarro (giunta in un anno al 35^mo posto della classifica mondiale).
Uno sguardo in alto, poi Cempella fa una smorfia di circostanza. “Il nostro miglior amico (o nemico) – sospira – sarà il tempo. Speriamo che in quella settimana ci sia davvero tanto sole per la tranquillità di tutti. Lo staff non ha nulla da imparare e quello che mi felicita è la presenza del nuovo assessore allo sport”. Anche quest’anno il torneo sarà denominato Tirreno Power. “Non saremo noi a curare l’immagine dell’intera manifestazione – precisa Cempella – ma una società che fa capo direttamente all’azienda che tanto ci è stata vicina nelle precedenti edizioni”. La massima carica del circolo tennistico locale è davvero un fiume in piena. “Saremo inseriti, tra l’altro – conclude – nei quindicinali di tennis a livello mondiale. Parleranno di noi le riviste Match Point e Tennis Italiano: davvero una bella pubblicità per la nostra città che vive ogni giorno di sport”.

PETITO L'ESPERIENZA AL SERVIZIO DELLA SRAL



Il mondo “targato” Sral può dormire sogni tranquilli, visto che ha in Roberto Petito, il suo angelo custode. La massima espressione del ciclismo civitavecchiese, terminata la carriera onoratissima, si sta dedicando con animo e passione allo sport delle due ruote, versione baby. Fu proprio Petito anni fa a tener a battesimo le società riunite dell’Alto Lazio (oltre a Civitavecchia anche Tolfa, Allumiere, Tarquinia e Ladispoli). “L’idea di riunire i gruppi di zona è stata vincente – spiega – in quanto sappiamo bene che l’unione fa la forza. L’impegno maggiore è stato preso dai dirigenti del Tolfa che stanno portando avanti il discorso. Noi di Civitavecchia collaboriamo nel miglior modo possibile sperando che un giorno si possa tirar fuori campioni del domani. Ad oggi però non ci sono prospettive: tolto Sestili, non abbiamo nessun altro professionista”. La delusione di Petito esplode man mano che il discorso va avanti. “I problemi partono dall’assenza di strutture adeguate – sottolinea l’ex ciclista della Liquigas – ed io aspetto invano un incarico comunale affinché si possa utilizzare, anche solo per gli allenamenti, la pista dello stadio. Quell’anello va sfruttato – rimarca Petito – e per questo il futuro non è roseo. Manca la materia prima e non essendoci strutture, è chiaro che i ragazzi si avvicinino ad altri sport che hanno impiantistiche migliori. Un plauso quindi va all’amministrazione di Tolfa che ha saputo, nel suo piccolo, organizzarsi e mantenere i ragazzi. La mia missione non si è conclusa. Lotterò fino alla fine per far sì che il ciclismo a Civitavecchia, non muoia definitivamente”.

IL TIRO AL VOLO CON D'ANIELLO



Il Tiro al Volo ha portato a Civitavecchia Francesco D’Aniello. Il campione italiano, medaglia d’argento alle olimpiadi di Pechino, ha infatti accompagnato 48 giovani leve provenienti da tutta Italia, in raduno a Civitavecchia, località Sassicari. E’ la prima uscita invernale in assoluto e la nostra città ha risposto in maniera positiva al richiamo dell’affascinante disciplina sportiva che, nonostante l’impopolarità, ha sempre regalato enormi soddisfazioni nelle manifestazioni a carattere mondiale. Teatro della conferenza stampa, il Sunbay Park Hotel, affollata da allievi ed ex medaglie d’oro del Tiro al Volo come Luciano Giovannetti (a Mosca e Los Angeles) oggi nelle vesti di commissario tecnico; e poi il coordinatore Alberto Di Santolo, il consigliere federale Italo Mastrangelo, il preparatore atletico Fabio Partigiani, e con loro, al tavolo presidenziale anche Riccardo Viola (figlio dell’indimenticato presidente della Roma), Gino De Paolis consigliere provinciale e Pierluigi Risi, fiduciario Coni. Non per nulla Francesco D’Aniello (nominato ambasciatore dell’etica nello sport assieme a Giulia Quintavalle, Francesco Postiglione, Mauro Sormiento, Gennaro Izzo, Davide Tizziano, Imma Cerasuolo e Antonietta Di Martino) ha successivamente incontrato gli alunni della scuola media Flavioni, finalizzando così la sua presenza a Civitavecchia. “Sono orgoglioso di essere qui – ha detto D’Aniello mentre alle sue spalle veniva proiettato il filmato relativo alla conquista della medaglia – in mezzo ai futuri campioni del Tiro al Volo, sicuramente prossime medaglie in forza nazionale italiana. Una iniziativa importante è che sarò testimonial nelle scuole, in particolare a Civitavecchia con la media Flavioni”.

Abbraccio fraterno tra Francesco D'Aniello e gli alunni della scuola media Flavioni: la classe 1E, in particolare, hanno voluto ricordare questo momento con dei cartelloni dove sono state riportate le emozioni dell'incontro a testimonianza della diffusione dei sani valori dello sport quali la lealtà, il rispetto, le regole, compagni e soprattutto avversari, amicizia, rispetto di ogni forma di violenza e discriminazione. Gli alunni della scuola media cittadina sono intervenuti con interesse ed entusiasmo in un ricco dibattito che ha portato ad un’unica soluzione: il gioco leale è sempre vincitore. E D’Aniello, tra le righe, ha ricordato ai presenti che la vittoria è stata dedicata a suo figlio. “Prima di partire per Pechino – ha raccontato il campione italiano – il mio bambino mi ha detto più volte di rompere tutti i piattelli, poi come ricordo speciale una grande ruspa. Ed io l’ho accontentato in entrambi i casi”. Non è mancato l’intervento del dirigente scolastico. “Con gli alunni e gli insegnanti della nostra scuola – ha detto Vincenza La Rosa – puntiamo a vincere i piattelli dell’amicizia, della solidarietà e della tolleranza. Vogliamo allontanare con tante simboliche ruspe, la violenza, la sopraffazione e soprattutto il bullismo”.

TERSIGNI SUONA LA CARICA


Continua la striscia positiva di risultati utili per il Civitavecchia che pur uscendo a testa alta dal campo della Lupa Frascati, rimane ancora invischiata nella lotta per non retrocedere. L’1-1 finale con i giallorossi, griffato da capitan Gagliardini (su calcio di rigore) premia in parte i nerazzurri di Paolo Caputo, raggiunti ora al penultimo posto della classifica generale del girone G del campionato di serie D, da Ferentino (vincente col Tavolara) Castelsardo (sconfitto dall’Astrea) e naturalmente Lupa Frascati. Nella barca diretta verso la salvezza, insomma, ci sono ben 7 squadre (oltre a Morolo, Astrea, e Guidonia) racchiuse in 4 punti, tenendo conto che il fanalino di coda Calangianus (11) è ormai spacciato. Lotta agguerritissima, a quanto pare. Ed è proprio su questo argomento, il presidente nerazzurro Umberto Tersigni (ospite gradito della trasmissione radiofonica Popolo Nerazzurro su Radio Stella Città) è uscito allo scoperto mettendo, come suo solito fare, bastone e carota.
“Un pareggio fuori casa fa sempre piacere – attacca il patron del Civitavecchia – certo che una vittoria ci avrebbe ancor più rallegrato. Io non ho assistito alla gara per motivi personali. Mi sono state riferite però belle parole in favore della squadra: ha lottato a viso aperto, ha avuto un pizzico di sfortuna facendo vedere miglioramenti sul piano del gioco”. A dirla tutta, la cura Caputo funziona e i numeri delle ultime giornate danno ragione al tecnico civitavecchiese. Il presidente rincara la dose. “E se quel tiro di Luiz Enrique fosse finito in fondo alla rete, staremmo qui a parlare di un’altra partita, sicuramente”. Storce il naso per i risultati arrivati dagli altri campi. “Le nostre dirette avversarie hanno fatto punti – sottolinea - e questo non è cosa buona. Vorrà dire che dovremmo lottare fino alla fine per scrollarcele di dosso”. Una pausa poi la classica bacchettata. “Quello che mi ha fatto arrabbiare – incalza Tersigni – è che si parla troppo in campo. L’ammonizione di Colombini, ad esempio, non stava scritta da nessuna parte e per quel giallo, domenica sarà appiedato. Posso capire i cartellini rivolti ai giovani, ancora inesperti e facili a cadere nelle trappole dei “volponi”, ma gli anziani del gruppo debbono cambiare atteggiamento, e non ditemi che Colombini sentiva la partita perché era un ex”. Il patron chiude con una critica. “Non capisco l’indifferenza degli spettatori – conclude l’editore di Rete Oro – la squadra ora sta andando bene, ha ritrovato l’armonia di un tempo e anche i risultati non sono male. Contro il Ferentino avevo aperto i cancelli del Fattori, con entrata gratuita, proprio per ritrovare il dodicesimo uomo. Evidentemente il messaggio non è arrivato. Però non posso affittare un pullman e andarli a prendere sotto casa. Vorrà dire che continueremo ad andare avanti grazie all’apporto dei nostri fedelissimi”.

venerdì 13 marzo 2009

PAOLINI, STELLA DELLA PALLAVOLO




Paolini Stella, astro nascente della pallavolo locale. L’appena diciottenne dell’Asp Civitavecchia sta bruciando le tappe: dopo la lunga trafila nel settore giovanile del club rossoblu si è meritata una promozione sul campo, grazie soprattutto a una società che, come progetto, ha messo al primo posto la crescita delle proprie atlete. E così la “piccola” Stella ha viaggiato a velocità supersonica, fino a vestire la maglia della prima squadra, in serie C con la Tirreno Power. Timida e riservata al punto giusto, Stella è una ragazza che si è avvicinata al mondo della pallavolo all’età di quattordici anni, scegliendo il ruolo di centrale. Una ragazza tutta d’un pezzo, che sa quello che vuole. Merito anche di una famiglia esemplare che segue con amore la scia della sua buona Stella…
Un periodo nero per lei: prima un infortunio alla mano, poi una brutta distorsione. Malocchio o fatalità, lasciamo ai lettori la scelta.
Stella credi che la stagione sia finita?
“Ancora non sappiamo nulla. La prossima settimana mi sottoporrò a una risonanza magnetica e da lì vedremo il da farsi. Certo che la distorsione alla caviglia è un incidente serio, che potrebbe compromettere un’intera stagione”.
Esordire in prima squadra ti ha po’ stupita oppure ne eri preparata?
“Certo che rispetto agli anni precedenti ci si ritrova ad affrontare un lavoro completamente diverso da quello impostato nelle giovanili. Devo confessare che l’inizio è stato complicato: poi le ragazze più grandi ti incoraggiano, ti fanno sentore una di loro. E la sicurezza che si acquisisce giocando aumenta di giorno in giorno. Se sono qui lo devo anche alle mie compagne”.
Torniamo alle noti dolenti. Dopo il dito steccato, la caviglia in disordine…
“Eh già. Avevo appena ripreso a pieno ritmo, ma non è passato tanto tempo dai due infortuni. Davvero un periodo nero per me. Ma avrò pazienza. Tempo ne avrò per recuperare e tornare presto in campo. Sono fiduciosa”.
La vita però non fatta solo di sport, vero?
“Al primo posto c’è infatti lo studio. Frequento il quarto anno del liceo scientifico tecnologico e nei ritagli di tempo, per passione ho scelto la pallavolo come diversivo. Se per me ci sarà un futuro nello sport, è ancora presto per dirlo”.

mercoledì 4 marzo 2009

MATTIA TAMALIO AL TORNEO DI VIAREGGIO



S'è abbassato il sipario la scorsa settimana, del 61^mo torneo di Viareggio. Nella lista della Lazio Primavera c'era anche e soprattutto il civitavecchiese Mattia Tamalio, diciannove anni il prossimo 5 aprile. Primi calci al pallone al Dlf e Gedila, poi a 12 anni, la casacca biancoceleste. Dopo tanti sacrifici, il sogno della Coppa Carnevale.

Mattia, come hai vissuto l'agognata convocazione al Torneo di Viareggio?
“Se dicessi che sono indifferente, sarei un bugiardo. In me c’è emozione e contentezza. Calcare quei campi di calcio non capita tutti i giorni. Una vetrina di lusso, alla quale mirano tanti di noi”.
Insomma, per Tamalio un bel trampolino di lancio…
“Lo spero. Io ce la metterò tutta per far bene con la mia squadra. L’impegno sarà ancor maggiore perché sappiamo di avere addosso occhi di molti osservatori: qualcuno di noi potrebbe approdare anche in serie A”.
La “tua” Lazio è stata inserita nel girone 10 con Anderlecht, Genoa e Racing Club de Bobo. Di queste, quale la più temibile?“Di sicuro il Genoa e non per niente è la testa di serie del raggruppamento. Anche i belgi dell’Anderlecht sono temibili mentre il Racing, che dovremo affrontare oggi pomeriggio, almeno sulla carta sono quelli più abbordabili. Speriamo di esordire nella maniera migliore”.
Dal Viareggio sono passati tantissimi giocatori, ora protagonisti in serie A. Occasione unica per Tamalio?
“E’ vero. Giocare e mettermi in mostra sarebbe davvero un gran bel sogno. Da queste parti sono transitati i vari Giovinco, Pandev, Amauri, e molti altri. Per una carriera come la loro, ci metterei la firma già da ora”.
Tamalio in gol al Viareggio: pensarlo fa venire i brividi. Una dedica se ciò accadesse?“Non finirò di ringraziare i miei genitori. Papà Corrado e mamma Giulia hanno fatto tantissimi sacrifici per me. Li abbraccio e intanto dedico loro la mia convocazione”.

COLOMBINI, L'UOMO IN PIU' DEL CENTROCAMPO NERAZZURRO



Arrivare alla meta prima possibile. Questo l’imperativo che si sono posti i giocatori di un Civitavecchia, rinnovato per gran parte dei ruoli e competenze. L’incontro è con Gabriele Colombini, centrocampista “superstite” divenuto uno dei punti di forza della formazione di Paolo Caputo.

Uno spogliatoio con molte facce nuove. Lei che ne è dentro dall’inizio di stagione, può dire quanto è cambiato dopo l’era Caputo?
“Certo che stata una situazione difficile da affrontare, un cambiamento così repentino non se lo aspettava nessuno. Sono arrivati giocatori nuovi, è vero, ma l’amalgama si è creata quasi da subito anche se i risultati fin qui non ci hanno dato ragione”.

Colombini ha raccolto un’eredità difficile in quanto Macaluso era capitano e idolo della tifoseria. Le pesa questa situazione?
“Una partenza inaspettata, senza dubbio. Una grande persona Roberto, soprattutto fuori dal campo. Un’eredità che pesa: lui era la colonna portante del Civitavecchia: è giusto che sia nel cuore dei tifosi”.

Civitavecchia quart’ultimo in classifica. Una posizione fin qui consona?
“Sicuramente è una situazione bugiarda. Negli ultimi tempi abbiamo giocato a corrente alternata ma anche la sfortuna ci ha penalizzato non poco. Per questo il mio nervosismo si è fatto sentire oltre il dovuto, beccandomi i giusti rimproveri del mister”.

Roberto Di Paolo invece ha suggerito alla squadra di metterci più cuore. La maglia di Colombini, ad esempio, è sempre sudata?
“Molto sudata direi. Io in campo do il meglio di me stesso, andando oltre del solito “compitino”. Ho voglia di sovrastare l’avversario, non mi tiro mai indietro. Le critiche? Accetto quelle costruttive. Ho la coscienza pulita, io”.

L’imminente futuro si chiama Lupa Frascati. Altro scontro diretto da vincere assolutamente, no?
“Fare pretattica sarà inutile: alibi e scusanti non sono ammessi. Bisognerà vincere e ci proveremo in tutti i modi. Tre punti infatti ci consentirebbero di agganciare l’avversaria di turno. Un passo avanti verso la salvezza, insomma”.

Quindi una vittoria da dedicare al presidente…
“Un successo ci ridarebbe fiducia, quindi tre punti dedicati a noi stessi. Il presidente è giusto che li pretenda, con i sacrifici che fa ha l’obbligo di dire la sua, in qualsiasi momento”.


E’ il centrale dell’Asp Mojoli Civitavecchia e nel novembre scorso ha compiuto 21 anni. L’atleta in questione è Marika Polinori, uno dei punti di forza della formazione di serie C di Marco Frasca. Ragazza acqua e sapone, ha scelto la pallavolo quale divertimento principale, dopo gli studi, naturalmente. Prima della pallavolo, Marika ha praticato il nuoto. Sabato scorso si è distinta in campionato, giocando contro il Don Orione, una partita sopra le righe.

Polinori, lo sa che il tecnico a fine partita le ha fatto i complimenti?“Sono cose che fanno sempre piacere. Per la gara devo dire che abbiamo affrontato una squadra priva di alcuni elementi, quindi sotto tono. Il nostro obiettivo era comunque vincere, per vendicare la sconfitta subita all’andata”.
Qual è la ricetta ideale per l’entrata nei play off?“Una ricetta vera e propria non c’è. I play off vanno conquistati e sarà nostra volontà arrivarci. La voglia di vincere in noi non manca mai e le motivazioni partono all’interno degli spogliatoi, durante la settimana”.
Lei è una che ha creduto da sempre nel progetto Asp. Se tornasse indietro, rifarebbe la stessa scelta?“Senz’altro. Devo confessare che a inizio stagione avevo qualche dubbio. Man mano che si andava avanti mi sono ricreduta. La società è forte, siamo attorniate da persone competenti. Anche con le compagne c’è unità, comprensione, armonia e quell’amicizia che non guasta mai”.
Siete abituate a fare tabelle di marcia oppure vivete alla giornata?“Nessuna tabella. Affrontiamo una gara dopo l’altra senza preoccupazioni. Ogni tanto studiamo la partita sul punto di vista tattico, ma niente di più”.
In una formazione così giovane, Polinori si sente un po’ chioccia?“Non del tutto. Anche perché le anziane del gruppo sono Regina e Sannino. Io faccio parte della fascia intermedia, assieme a Conti, Costa e De Angelis”.
A chi deve questo suo successo nella pallavolo?“Beh, a tutti i miei allenatori. Da ognuno di loro ho imparato qualcosa e non mi dispiace ricordarli: Taranta, Pignatelli, Sansolini, Camiolo, Di Remigio e Frasca”.
E’ pronta per il prossimo impegno di campionato?“Certo. Sabato giocheremo in trasferta contro il Fonte Roma Eur che in classifica ha quattro punti più di noi. Tra l’altro ritroverò una mia ex compagna, Daniela Nuovo”.
In bocca al lupo, allora…“Grazie. Crepi”.

PALLAVOLO UNDER 16: EGEMONIA ASP



Il derby ancora all’Asp Civitavecchia. Nei giorni scorsi la pallavolo femminile Under 16 ha potuto festeggiare l’ennesima stracittadina: di fronte il sestetto rossoblu di Mauro Taranta e la formazione della Asd Futura Volley. Teatro del match, la palestra dell'istituto tecnico Marconi, colma di genitori in veste di tifosi e sempre pronti a immortalare le proprie “beniamine”. Così come nella gara di andata, il confronto si è chiuso con un netto 3-0 in favore delle rossoblu. Pronti e via e le girls di Taranta prendono subito in mano le redini del gioco, andando a chiudere 25/14 la prima frazione. Il secondo set è un monologo (25/11) mentre nell’ultima trance, la Futura Volley tenta una timida rimonta, approfittando del leggero rilassamento delle dirimpettaie. La partita si chiude con le ospiti a trionfare, sul parziale di 25/19 . Tre punti importanti per l’Asp, utili a far rimanere Forcella e compagne saldamente in testa alla classifica mentre il tunnel imboccato dalla Futura Volley è sempre più buio: Il terz’ultimo posto non è un buon viatico per la giovane società locale che sicuramente sta pagando lo scotto di un club in via di sviluppo.

APPLAUSI PER LO SPORT DELLE "CINTURE"



La città di Viterbo è stata teatro della seconda fase provinciale di kata (forme), utile alla qualificazione ai campionati italiani Fik. Applausi sono andati alla Meiji Kan con gli allievi del maestro Stefano Pucci bravi nel salire per ventidue volte sul podio. Ori per Chiara De Vietro, Alessandro Zoi, Paolo e Pietro Bazzano. Argento invece a Lorenzo La Rosa, Giuseppe Bannino, Livio Piroli, Yagli e Elmedin Tahiri mentre si sono dovuti "accontentare" del bronzo i vari Alessandro Ballarini, Alessio Fioretti, Samuele Carnevali, Samanta Mandrici, Dario Cosimi, Felice Barone, Simone Lisi, Edoardo Lanza, Daniela Ceselli, Giuseppe Lanza, Italo e Samuel Passalacqua. Non solo Maiji Kan però. Alla kermesse anche la Kembukan di Santa Marinella con un bronzo per Lorenzo Campagnolo.
Rimenendo allo sport delle cinture, va segnalato il 4^ posto per la Runa del maestro Massimo Luciotti alle qualificazioni Fijilkam di Ostia. Soddisfazione per Valeria Poleggi e Tania Colelli. Fuori di un soffio Manuele Palma, Emiliano Pecetta e Marco Morreale.

BORSE DI STUDIO AGLI ATLETI LOCALI CAMPIONI A PECHINO



Ricevo con piacere la notizia da parte di Pierluigi Risi. Il delegato Coni di Civitavecchia informa gli sportivi locali che nei giorni scorsi Piero Marrazzo, presidente regione Lazio, ha premiato con attestati di borse di studio, ben quarantaquattro atleti laziali che hanno preso parte alle recenti Olimpiadi di Pechino. Su tutti, naturalmente Alessandro Calcaterra (pallanuoto) e Damiano Lestingi. A loro sono andati 5mila euro. Alla manifestazione non è mancata la medaglia d'argento nel tiro al volo Francesco D'Aniello, la nuotatrice d'argento Alessia Filippi, Simone Venier, argento nel canottaggio e Ilaria Salvatori, bronzo nel fioretto a squadre. I complimenti agli atleti anche da parte della redazione sportiva di Studiostadio.