domenica 15 marzo 2009

PETITO L'ESPERIENZA AL SERVIZIO DELLA SRAL



Il mondo “targato” Sral può dormire sogni tranquilli, visto che ha in Roberto Petito, il suo angelo custode. La massima espressione del ciclismo civitavecchiese, terminata la carriera onoratissima, si sta dedicando con animo e passione allo sport delle due ruote, versione baby. Fu proprio Petito anni fa a tener a battesimo le società riunite dell’Alto Lazio (oltre a Civitavecchia anche Tolfa, Allumiere, Tarquinia e Ladispoli). “L’idea di riunire i gruppi di zona è stata vincente – spiega – in quanto sappiamo bene che l’unione fa la forza. L’impegno maggiore è stato preso dai dirigenti del Tolfa che stanno portando avanti il discorso. Noi di Civitavecchia collaboriamo nel miglior modo possibile sperando che un giorno si possa tirar fuori campioni del domani. Ad oggi però non ci sono prospettive: tolto Sestili, non abbiamo nessun altro professionista”. La delusione di Petito esplode man mano che il discorso va avanti. “I problemi partono dall’assenza di strutture adeguate – sottolinea l’ex ciclista della Liquigas – ed io aspetto invano un incarico comunale affinché si possa utilizzare, anche solo per gli allenamenti, la pista dello stadio. Quell’anello va sfruttato – rimarca Petito – e per questo il futuro non è roseo. Manca la materia prima e non essendoci strutture, è chiaro che i ragazzi si avvicinino ad altri sport che hanno impiantistiche migliori. Un plauso quindi va all’amministrazione di Tolfa che ha saputo, nel suo piccolo, organizzarsi e mantenere i ragazzi. La mia missione non si è conclusa. Lotterò fino alla fine per far sì che il ciclismo a Civitavecchia, non muoia definitivamente”.

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